Gestione conservativa del carcinoma ovarico epiteliale in stadio precoce
È stato valutato l’esito oncologico a lungo termine e la fertilità delle giovani donne con tumore dell’ovaio epiteliale in stadio precoce ( ES/EOC ) sottoposte a intervento chirurgico risparmiante la fertilità.
Per questa analisi sono state considerate tutte le pazienti trattate con intervento chirurgico risparmiante la fertilità per carcinoma ovarico epiteliale in stadio precoce in due centri italiani.
Sono state testate le caratteristiche demografiche e le caratteristiche cliniche per l'associazione con la sopravvivenza globale, la sopravvivenza libera da recidiva e la fertilità.
Dal 1982 al 2010, 240 pazienti con carcinoma epiteliale ovarico in stadio precoce maligno sono state trattate con intervento chirurgico risparmiante la fertilità in due centri in Italia.
A un follow-up di 9 anni, 27 pazienti avevano avuto una recidiva ( 11% ), e 11 ( 5% ) sono decedute per la malattia progressiva.
Secondo l'analisi multivariata solo il grado 3 ha influenzato negativamente la prognosi delle pazienti ( hazard ratio, HR per la ricorrenza: 4.2, P=0.0067; HR per la mortalità: 7.6, P=0.0032 ).
Il grado 3 è stato anche significativamente associato a una recidiva extra-ovarica ( P=0.006 ).
Delle 105 pazienti ( 45% ) che hanno cercato di iniziare una gravidanza, 84 ( 80% ) hanno avuto successo.
In conclusione, il trattamento conservativo può essere proposto a tutte le giovani pazienti quando il tumore è limitato alle ovaie, dal momento che le recidive ovariche possono sempre essere gestite con successo.
Le pazienti con tumori di grado 3 hanno maggiori probabilità di avere recidive a distanza e devono essere attentamente monitorate. ( Xagena2013 )
Fruscio R et al, Ann Oncol 2013; 24: 1: 138-144
Onco2013 Gyne2013 Farma2013
Indietro
Altri articoli
Relacorilant più nab-Paclitaxel nei pazienti con carcinoma ovarico recidivante resistente al Platino
Nonostante i progressi terapeutici, gli esiti per le pazienti con tumore all'ovaio resistente / refrattario al Platino rimangono sfavorevoli. La...
Studio DUO-O: la combinazione di Olaparib e Durvalumab ha ridotto del 37% il rischio di progressione della malattia o morte rispetto a chemioterapia e Bevacizumab nei pazienti con carcinoma ovarico avanzato senza mutazioni tumorali di BRCA
Un'analisi ad interim pianificata dello studio di fase III DUO-O ha dimostrato che il trattamento con una combinazione di Olaparib...
Efficacia e sicurezza di Paclitaxel settimanale più Vistusertib versus Paclitaxel da solo in pazienti con carcinoma sieroso ovarico di alto grado resistente al Platino: studio OCTOPUS
Le pazienti con carcinoma ovarico sieroso di alto grado resistente o refrattario al Platino ( PR-HGSC ) hanno una prognosi...
Iniezione di Pafolacianina per l'imaging intraoperatorio del carcinoma ovarico positivo al recettore dei folati: Studio 006
L'uso aggiuntivo dell'imaging molecolare intraoperatorio ( IMI ) sta guadagnando accettazione come potenziale mezzo per migliorare gli esiti della resezione...
Terapia di mantenimento con Fuzuloparib nelle pazienti con carcinoma ovarico ricorrente sensibile al Platino: studio FZOCUS-2
Uno studio di fase III ha esplorato l'efficacia e la sicurezza di Fuzuloparib ( precedentemente Fluzoparib; AiRuiYi ) rispetto al...
Risposte oggettive ai regimi di prima linea con Carboplatino - Paclitaxel nel setting neoadiuvante per il carcinoma ovarico, delle tube di Falloppio o peritoneale primitivo: studio ICON8
La chemioterapia neoadiuvante a base di Platino seguita da chirurgia primaria ritardata ( DPS ) è una strategia consolidata per...
Ciclofosfamide metronomica orale nel carcinoma ovarico recidivato
L'obiettivo dello studio è stato quello di descrivere l'attività clinica della Ciclofosfamide metronomica in una popolazione di pazienti con carcinoma...
Studio SOLO3: Olaparib superiore alla chemioterapia nel carcinoma ovarico pesantemente pretrattato
I risultati dello studio SOLO3 hanno mostrato che per i pazienti pesantemente pretrattati con carcinoma ovarico con mutazione BRCA, Olaparib...
Zejula come trattamento di mantenimento in monoterapia di prima linea nel carcinoma ovarico avanzato, approvazione nell'Unione Europea
La Commissione europea ha approvato Zejula ( Niraparib ), un inibitore orale PARP [ poli(ADP-ribosio) polimerasi ] da assumere una...
Rucaparib, un inibitore di PARP, nel trattamento del carcinoma ovarico, delle tube di Falloppio o peritoneale primario in stadio avanzato
Lo sviluppo clinico di Rucaparib è stato avviato con lo Studio 10 e con l’ARIEL2: l’efficacia di Rucaparib è stata...